Il preventivo 2026 reitera infatti una politica di contenimento della spesa che colpisce duramente i servizi pubblici, parapubblici e la cittadinanza. Un indirizzo, questo, che mette ulteriormente a repentaglio i servizi fondamentali, le condizioni di lavoro e il potere d’acquisto del personale. Non è dunque accettabile che, a fronte di un aumento dei bisogni e di carichi di lavoro sempre più insostenibili, il Cantone continui a risparmiare nel settore delle cure, dell’istruzione e del sostegno.
Per questi motivi i Sindacati OCST, VPOD e SIT rivendicano con decisione:
- l’aumento dei finanziamenti ai settori sociosanitario e socioeducativo;
- aumenti salariali che recuperino almeno il carovita perso negli ultimi anni;
- la rinuncia alla non sostituzione del personale partente nell’amministrazione;
- la revoca dei nuovi tagli ai sussidi di cassa malati;
- coraggiosi investimenti nella scuola pubblica;
- la soppressione dei tagli nel settore della migrazione.
La manifestazione sarà un’importante occasione per esprimere collettivamente, in quanto dipendenti, utenti e cittadini, una ferma contrarietà al deterioramento dei servizi pubblici e delle condizioni di lavoro. In questo senso, si rimarca che le rivendicazioni non concernono unicamente questioni sindacali, ma abbracciano la società nel suo complesso.
Nell’ambito della mobilitazione guidata contro il preventivo 2026, i Sindacati OCST, VPOD e SIT ricordano infine due ulteriori iniziative emerse dall’assemblea intersindacale del 22 ottobre: una giornata d'azione sui posti di lavoro mercoledì 19 novembre e la petizione sindacale contro le misure di risparmio, da consegnare alla seduta di Gran Consiglio di dicembre.
