Mercoledì 3 dicembre 2025 si è tenuta la conferenza stampa di lancio della campagna unitaria dell’USS Ticino e Moesa contro l’iniziativa Anti-RSI “200 franchi bastano”, dove vi è stata una forte presa di posizione corale da parte di tutte le federazioni sindacali.
Per SSM, il mondo del servizio pubblico radiotelevisivo, e chi ci lavora, si trova nel punto più critico degli ultimi decenni. La SSR e la RSI stanno già rispondendo da anni alla richiesta di ridimensionarsi, ma con l’iniziativa anti-RSI non si parla più di ridimensionamento. Non si parla più di risparmio. Si parla di un arbitrario dimezzamento del budget della SSR, ed è evidente che con la metà delle risorse non è possibile mantenere tre unità produttive regionali come le conosciamo oggi.
Syndicom ha invece evidenziato il ruolo fondamentale dei media privati nel panorama mediatico svizzero e di come l'indebolimento del servizio pubblico radiotelevisivo andrebbe a danneggiare anche loro. UNIA ha messo l’accento sull’importanza del servizio pubblico per i lavoratori del settore privato, ricordando le ricadute sociali ed economiche che una tale riduzione avrebbe sul nostro territorio. Anche VPOD ha parlato di come l’attacco al servizio pubblico non riguardi solo la radiotelevisione, ma si inserisca in un contesto più ampio che tocca anche sanità, istruzione e altri servizi essenziali. Il sindacato dei trasporti SEV ha infine ricordato le grandi battaglie in difesa delle officine FFS e del traffico merci, sottolineando come la difesa del servizio pubblico sia una questione di interesse collettivo e di giustizia sociale.
L’iniziativa per dimezzare il canone mette in pericolo la produzione della RSI nella Svizzera italiana. Ciò significa meno informazione, meno cultura, meno voce per il nostro territorio.
Dimezzare il canone significa mettere in pericolo migliaia di posti di lavoro qualificati, non solo alla RSI ma anche nelle aziende, tra i liberi professionisti e nelle realtà culturali e tecniche che collaborano con essa. Ogni posto perso alla RSI toglie valore, competenze e rilevanza alla Svizzera italiana.
Senza una RSI forte, la voce della Svizzera italiana diventerebbe ulteriormente irrilevante nel dibattito nazionale. L’iniziativa rompe l’equilibrio federale e indebolisce la coesione del Paese.
Difendere il servizio pubblico significa difendere la democrazia, la coesione e il rispetto tra regioni linguistiche. Non lasciamo il nostro paese in balia delle multinazionali dei media e degli algoritmi dei social network.
Difendiamo il lavoro.
Difendiamo il territorio.
Difendiamo la nostra voce.
NO all’iniziativa “200 franchi bastano!”
Sì a un servizio pubblico forte e vicino al territorio.
Vedi il dibattito sull'iniziativa “200 fr. bastano” di Radar su Teleticino.
